Il pacchetto di riforme del codice penale e di procedura penale introdotto con la legge n. 103 del 2017 (c.d. “riforma Orlando”), per come si sa, entrerà in vigore il prossimo 3 agosto; almeno nella parte per la quale è prevista la immediata efficacia della riforma.
Altra parte (anche cospicua) è rimessa alla emanazione appositi decreti attuativi.
Nel corso della riunione del Consiglio delle camere penali che si è tenuta a Roma lo scorso 22 luglio ci si è chiesti cosa fare.
Ebbene, sul piano programmatico, tre sono le direttrici lungo cui muovere le iniziative da assumere:
- la vigilanza sul contenuto dei decreti attuativi, onde verificare il rispetto dei dettami della legge delega e la non ulteriore surrettizia compromissione dei diritti di difesa;
- la assunzione di iniziative comuni sul piano processuale al fine di segnalare la incostituzionalità di alcune riforme ed ottenere (magari) il riconoscimento di tale incostituzionalità;
- la eventuale possibilità di promuovere proposte di legge al fine di porre rimedio a vuoti normativi ovvero a storture applicative che comportino ulteriori compromissioni dei diritti difensivi.
Si è, soprattutto, concordato che potranno (ed auspicabilmente dovranno) essere assunte delle iniziative comuni sia per ciò che attiene alla scelta delle azioni processuali che per ciò che attiene alla individuazione delle iniziative stesse, anche previa elaborazione da parte di un comitato scientifico.
Nei prossimi giorni vi informeremo su quanto si sta elaborando.
Chiunque abbia, comunque, suggerimenti su eventuali iniziative ovvero su ipotesi di lesione ovvero di limitazione del diritto di difesa in relazione ad aspetti normati dalla legge recentemente introdotta, potrà segnalarli.